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Dopo un’esperienza di alcuni anni come dipendente
di un’azienda nel ramo della grande distribuzione, decido di
seguire il mio istinto e la mia passione, probabilmente trasmessa
negli anni dallo zio Aldo che seguivo fin da bambino nella vigna e
in cantina, e mi butto anima e corpo in questa meravigliosa avventura.
Per prima cosa visito importanti vignaioli, assaggio tantissimi vini
(tantissime barbere..), conosco molte realtà completamente
diverse dalla mia, e in questo modo riesco a delineare il mio progetto
di fare vini unici, originali e inimitabili.
All’inizio la mancanza di particolari tecnologie in cantina
era una imposizione della mia condizione economica, ora è una
scelta fatta con la consapevolezza del vignaiolo artigiano che trasforma
la materia prima nel rispetto delle tradizioni, senza essere influenzato
dalle mode che ogni anno impongono vini omologati, senz’anima
e personalità, che nulla hanno a che vedere con i territori
in cui nascono.(il massimo che oggi giorno offre la metodologia enologica
di qualità sono le piccole botti di rovere francese e i tempi
necessari di affinamento.)
Amo i vini fatti in modo naturale, senza uso di biotecnologie, che
“snaturino” le mie uve. Il vigneto è il vero protagonista
del mio progetto, lì viene dedicato la maggior parte del mio
lavoro; poter andare tutti i giorni in vigna in mezzo alla natura
e ad un paesaggio fantastico lo ritengo una fortuna e un vero privilegio.
Anche nel vigneto cerco di rispettare il più possibile l’ambiente.
Anch’io, come mio bisnonno, mio nonno e mio padre, punto sui
vitigni autoctoni; il timorasso è ritornato a dimora nei miei
vigneti: è un’ uva a bacca bianca difficile da coltivare,
dove il lavoro manuale non può essere sostituito dalle macchine;
richiede pazienza e impegno, e, se madre natura lo consente, una volta
in cantina ti saprà ricompensare.
Quindi ribadisco che sarà sempre il mio “socio di maggioranza”
cioè il SOLE la parte più importante per avere alla
fine una grande uva e di conseguenza un grande vino.
Il mio motto è: altissima qualità in vigna perché
come diceva Michelangelo “la scultura è già dentro
il marmo, io devo solo liberarla.”. Il vino è già
nella vigna , devo solo dargli modo di esprimersi, liberandolo, rispettando
i tempi e l’opera d’arte sarà compiuta!
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